Il piacere di ricordare

Custodisco un’immagine nella memoria: io, seduto su un muretto a bordo strada, in attesa dell’arrivo della corsa…..

Il 1952 era un periodo cruciale della ricostruzione del paese appena uscito dalla guerra. La gente, dopo la settimana lavorativa, si trovava al bar, principale luogo di aggregazione.

Nascono così i primi gruppi che ruotano attorno ai Bar Malaraggia, Romolo, Lodi, Tacchinardi: un modo come un altro per dare un significato al desiderio di stare insieme. E nella città Bassa? Tante osterie; il quartiere è abitato da gente semplice e laboriosa, ricca di energie e di idee. Uno dei ritrovi è il bar La Büsa: tra i suoi tavoli nascono amicizie, ma anche discussioni accese, in particolare sul duello tra Coppi e Bartali, eroi che infiammano l’Italia intera. I bartaliani non accettano la supremazia del rivale e così, tra i tifosi, nasce l’idea di sfidarsi in bicicletta.

Febbrili i preparativi: come per miracolo, nel giro di qualche giorno, tutti avevano biciclette da corsa, maglie, calzoncini e caschi. Due le squadre: i Coppiani, capitanati da Romano Tosca, ed i Bartaliani da Natale Lupo Pasini. Ma quando effettuare la corsa?

Il 19 Marzo, festa di S.Giuseppe, con un percorso che prevedeva partenza e arrivo a Lodi in località Revellino, passando per Dovera, Pandino, Spino d’Adda e Boffalora, per un totale di 25 km. Nel frattempo il tifo cresceva e alla Büsa si scommetteva su chi avrebbe vinto la gara. Il sospirato giorno, il mattino del 19 marzo, ritrovo al bar della Büsa per la punzonatura e per le ultime tattiche e raccomandazioni da parte dei capitani. Alle 15.00 tutti puntuali sulla linea di partenza, davanti all’osteria Della Solcia in via F.Cavallotti. Starter, per l’occasione, Giuseppe Ovena (Zelat), el fruttarol di P.le Barzaghi e, come apri-corsa, Salvadè con il suo camioncino con a bordo i giudici di gara.

Attenti, pronti, via. Partenza bruciante, come se l’arrivo fosse lì, a 500 metri. Durante il percorso ne successero di tutti i colori, soprattutto nell’attraversamento dei paesi per gli ambiti traguardi volanti. Tutti si davano battaglia con scatti ed allunghi. Nel frattempo, in testa alla corsa, si formò un quartetto che giunse al traguardo per la volata finale. A tagliare il traguardo per primo fu il bartaliano Ruggero Erba, ma tutti risultarono vincitori di una memorabile gara ciclistica, “il terzo tempo”.

Forse nessuno, a fine corsa, si rese conto che quel traguardo non indicava l’arrivo della gara, ma bensì un punto di PARTENZA.

“Una storia che ha fatto e fa nascere storie”, che ha dato vita al CLUB WASKEN BOYS.

Una storia che continua, un patrimonio da non disperdere in vista di nuovi traguardi.

Gigi Bisleri