Il dialogo …che non c’è
Tra i bilanci della recente fine d’anno ce n’è uno che sta particolarmente a cuore ed è comune a noi della Wasken Boys. È un bilancio che spazia però fino a quando si è insediata l’attuale amministrazione comunale. Già, perché proprio il rapporto con essa che vorremmo soppesare sia pur brevemente e la bilancia segna una marcata delusione.
In occasione di discorsi, di affermazioni pubbliche i suoi massimi esponenti” – sindaco e vicesindaco nonché assessore allo sport- sono echeggiate parole e concetti come “collaborazione per il bene comune”, “ascolto”, “metodi condivisi” parole e concetti la cui eco si è presto spenta allorquando, su specifici temi e casi concreti, non si è poi trovato un riscontro, non diciamo un accoglimento sic et simpliciter di nostre richieste ma almeno una flebile manifestazione di disponibilità a rispondere alle nostre lettere, a prendere in considerazione le nostre proposte. E così ci si è trovati di fronte, tanto per cominciare, a silenzi su circostanziati progetti, per l’incremento giovanile della pratica sportiva (pista hockey e pattinaggio artistico all’aperto).
Nella fattispecie, emblematico e singolare il comportamento tenuto rispetto ad una lettera, a firma del presidente Bisleri in data 4 novembre 2019, con cui chiedevamo un incontro per valutare la fattibilità di attuazione di un progetto per uno spazio adiacente al palazzetto dello sport (creazione di un campo-pista con misure regolamentari per l’attività hockeistica e di pattinaggio artistico, con la possibilità di un adeguato impianto di illuminazione, utilizzabile nei periodi primavera-estate offrendo così un’ulteriore opportunità ai giovani di praticare sport all’aperto), rimasta lettera morta… poi, come per magia, ecco l’annuncio giornalistico della sindaca, in data 3 dicembre 2021, di un incarico per uno studio specialistico (15 mila euro) per rendere la zona Faustina “ una moderna cittadella dello sport” e, udite udite, qualche riga sotto il vicesindaco-assessore allo sport “La strategia di rilancio della Faustina partirà dall’ascolto delle proposte che verranno dal mondo sportivo lodigiano, con cui ci stiamo già confrontando”.
Abbiamo dovuto “incassare” rifiuti (22 marzo 2021) che ci hanno fatto perdere occasioni interessanti per l’intera comunità cittadina, allorquando chiedemmo l’uso, sollecitando per ben due volte (22 febbraio e 19 marzo) una risposta mai pervenuta, del palazzetto per una manifestazione a carattere nazionale, sia pur a porte chiuse, e cioè le finali di coppa Italia hockey pista.
A giugno non ci è stato autorizzato l’accesso in piazza della Vittoria per festeggiare con gli sportivi di Lodi la squadra campione d’Italia di hockey.
Siamo a tutt’oggi in attesa di una risposta per un incontro chiarificatore, chiesto in novembre al sindaco e ad interlocutori tecnici, per comporre il quadro di una situazione finanziaria in cui configurare correttamente anche i crediti che vantiamo per spese da noi sostenute sugli spazi della Faustina.
Una piccola digressione merita la vicenda del progetto di cui sopra perché culminata nel botto di fine anno (Il cittadino del 31 dicembre 2021) in cui sindaco e vicesindaco dicono di una pista di pattinaggio all’aperto con funzioni ricreative (e va bene) ma anche con “finalità di preparazione dei nostri atleti” (gulp), atleti che dovrebbero allenarsi in uno spazio (10 metri x 20) che non rispetta minimamente i requisiti tecnici di un impianto sportivo per l’hockey secondo le norme della Federazione. Insomma, un annuncio, anzi un modesto fuoco d’artificio preelettorale che nel suo apparire e scomparire ha un’effimera incidenza sulle reali esigenze di questo sport.
In conclusione, non sappiamo a che cosa ascrivere questa sorta di afasia comunicativa venata da una ricorrente contraddizione tra enunciazioni di principio altisonanti e chiusure su richieste concrete. Ad una convinta capacità di far da soli? Ad una diffidenza verso realtà esistenti da decenni e che hanno ben lavorato con amministrazioni precedenti? Chissà?
Siamo però convinti che anche nel settore sportivo/ricreativo, che coinvolge realtà importanti per la crescita dei giovani ma altresì per la salute psicofisica dei meno giovani, si può costruire e progredire solo avvicinando e lasciandosi avvicinare da coloro che con quella larga fascia di persone hanno avuto ed hanno un contatto continuo ed a cui cercano di garantire servizi e spazi. Il “bene comune” per noi è un valore che abbiamo sempre tradotto e traduciamo nella pratica quotidiana.
Per il club Wasken Boys a.s.d.
Il presidente Gigi Bisleri
p.s. ci affidiamo a questa lettera pubblica per un diffuso coinvolgimento dei soci che speriamo possa condurci ad un tavolo di raffronto definitivo.
Lodi, 8 gennaio 2022